ITALO BALBO

ITALO BALBO

Italo Balbo  (Quartesana, 6 giugno 1896 – Tobruch, 28 giugno 1940)

Il padre è un medico condotto e la madre appartiene alla piccola nobiltà, Italo è il terzogenito di una famiglia numerosa. Nell’aprile del 1918 viene mandato nel battaglione di Alpini “Pieve del Cadore” e gli viene affidato il comando del reparto d’assalto, un gruppo di “arditi” votati alla morte destinati alle azioni di guerra più pericolose. Nel 1919, finita la Grande guerra, fonda in Friuli il giornale militare “L’Alpino” organo settimanale degli Alpini (in produzione fino al 2011) e contemporaneamente si iscrive all’Università. Si schiera con Gabriele D’Annunzio quando occupa Fiume. Torna a Ferrara nel 1921 dove inaugura la prima sede del partito fascista. Nell’ ottobre 1922, dopo la marcia su Roma,  il capo del governo gli dedica una fotografia: “All’amico fraterno Italo Balbo, magnifico condottiero delle milizie fasciste, nell’attesa della marcia suprema … Con ammirazione, Mussolini“. Non risulta che Mussolini abbia mai rilasciato altre dediche.

Il 29 settembre del 1924 Balbo,  ormai onorevole oltre che Generalissimo,  sposa la contessa Emanuella Florio conosciuta quando lei aveva appena 18 anni. Il matrimonio sarà un vero caposaldo di serenità nella vita di Balbo.

Mussolini, consapevole delle capacità aviatorie di Balbo e delle sue conoscenze tecniche e meccaniche dell’aereo, nel novembre 1926 gli affida il compito di valutare il possibile miglioramento dell’aeronautica militare Italiana. Sarà Balbo a stabilire, all’inizio della sua gestione, che solo 300 apparecchi sono efficienti “ma non si sa quanto e come armati“.  La gestione Balbo nell’aeronautica militare riesce a portare più di 3500 aerei da combattimento in piena efficienza. Fedele al progetto di sviluppare l’aviazione di massa e di privilegiare le imprese collettive, all’inizio del 1928 comincia ad organizzare la grande Crociera nel Mediterraneo Occidentale. Ottenuta l’approvazione di Mussolini, dà inizio ai preparativi. Affida il comando a Francesco De Pinedo, un grande pilota, non avendo lui ancora nessun grado nell’aeronautica militare (alla crociera aerea partecipa in divisa di generale della milizia). Mai nel mondo sono stati tentati voli di tale lunghezza in formazione di otto aerei. L’avvenimento suscita ammirazione in particolare in Spagna e in Francia. L’industria SIAI riceve numerose commissioni di aerei da tutto il mondo. Il 12 settembre 1929 Balbo viene nominato  Ministro dell’Aviazione Italiana.

La crociera del Mediterraneo Orientale si svolge con uguale efficienza e ancora maggiore successo della precedente e l’Urss acquista subito trenta idrovolanti S.55.  A questo punto Balbo decide di tentare la traversata dell’Atlantico meridionale verso il Brasile. Il lavoro di preparazione è lungo in quanto è in costruzione un nuovo idrovolante S.55TA (Trasvolata Atlantica). Nel gennaio 1930 viene costituito il 93° gruppo di bombardamento marittimo con sede a Orbetello sotto il comando di Umberto Maddalena. La grandiosità dell’impresa commuove tutto il mondo rendendo orgogliosi i brasiliani di origine italiana, uguale entusiasmo avviene in Italia. Balbo è un pilota molto abile, in tutta la sua carriera ha volato per 3000 ore.

A Balbo giungono migliaia di telegrammi da tutto il mondo.  Gli aerei, nel breve soggiorno in Brasile, sono stati tutti venduti!

Il lavoro di preparazione per la seconda Crociera Atlantica inizia nel 1932. Balbo impone importantissime modifiche all’idrovolante S.55TA facendo nascere un nuovo modello chiamato S.55X (dove X sta per decennale).

Mussolini è sollecitato dall’amico e senatore Agnelli perché il suo motore aereo Fiat A.24 R venga acquistato, ma Balbo sceglie il motore che gli da più garanzie, cioè l’ Asso della Caproni.

La carta vincente di questa seconda Trasvolata Atlantica è senza dubbio la logistica. Piloti fidati studiano le condizioni climatiche della stagione corrispondente alla partenza, scelgono i punti migliori per l’ammaraggio e decollo,  impiantano centri meteorologi, radiotelegrafici e di assistenza varia. Vengono affittate sei baleniere inglesi con al comando ufficiali della marina italiana, dislocate lungo il tragitto, insieme a due sommergibili e a tre navi militari, per fare da vera e propria guida agli aerei.

Balbo e la sua squadra aerea nell’ultima tappa, partono da Chicago e dopo 4 ore circa arrivano a New York, con 24 idrovolanti (ciascuno con 2 motori) in perfetta formazione sopra i grattacieli. Il traffico della città si ferma. Balbo parla davanti a 200.000 persone entusiaste. Mussolini gli fa sapere che non deve recarsi alla Casa Bianca. Balbo invece si reca a Washington su invito di Roosevelt che lo accoglie come un vecchio amico alla Casa Bianca dove pranzano assieme. Mussolini  gli toglie però il ministero dell’aeronautica e subito dopo gli scrive: “Poiché il Maresciallo D’Italia Badoglio termina il suo quinquennio come Governatore della Libia, prenderai il suo posto;  grazie al Tuo grado, al Tuo Passato e alle Tue imprese che hanno dato gloria all’Ala Italiana e prestigio alla nazione”.  Balbo il 15 gennaio 1934 arriva in Libia come Governatore. Il suo obiettivo è di rendere la Libia nazione colonizzata, gioiello del Nord Africa.  Fa chiudere subito i cinque campi di concentramento, incoraggia il ritorno dei profughi dall’Egitto e dalla Tunisia, promettendo bestiame e cibo. La distanza tra lui e Mussolini si amplia “… se il Duce continua a seguire la sua disperata politica porta l’Italia alla rovina” dichiara  in un discorso pubblico a Tripoli. Riesce a costruire la nuova strada di 800 Km che attraversa per circa 600 Km il deserto della Sirte senza costi per lo stato italiano. Fa ricostruire le moschee che il generale Graziani ha distrutto e ricostruisce i “quadrati di preghiera” per i nomadi. Istituisce la scuola superiore di cultura islamica a Tripoli proibendo la vendita di alcolici durante il Ramadan e fa costruire centinaia di pozzi d’acqua esclusivamente per i nomadi. Inoltre cambia le leggi imposte da Badoglio ed emette un provvedimento per cui sia gli ebrei che i musulmani possono festeggiare e pregare secondo la loro religione. Nell’estate del 1938 vengono promulgate le prime leggi razziali, Balbo non le accetta. La stampa giornalistica di Tel Aviv prende nota con ammirazione della sua posizione filo ebraica. Il 19 gennaio 1939 Balbo scrive a Mussolini “… ti stai dimostrando un uomo arrogante e poco lungimirante, la popolazione ebraica rimane e rimarrà per sempre in Libia, fin dai tempi di Augusto hanno sempre goduto della protezione dei romani, in Italia si sono sempre ritenuti protetti costruendo scuole e diffondendo la nostra lingua italiana, sono uomini tranquilli che vivono e lavorano nelle loro botteghe, e se molti sono ricchi e avari non è certo un delitto …“.  Tra il 16 e 17 giugno 1940 viene richiamato a Roma e Mussolini gli chiede fedeltà, Balbo gli risponde: “Una situazione difficile che hai creato Te, IO non sono d’accordo con la Tua alleanza con Hitler ricordati che sono un rivoluzionario fascista giusto e leale che odia i nazisti e sono filo-americano”.

Il 28 giugno 1940 Balbo deve raggiungere il campo di Sidi Azeis non lontano da Tobruk. I due idrovolanti S.79 di Balbo e di Porro partono dall’aeroporto di Derna alle ore 17.00. Sull’aereo di Balbo, oltre al secondo pilota altri 7 uomini tra cui Cappannini  Quilici e altri.  Balbo arriva dove ci sono gli aerei inglesi e riesce ad abbatterne uno. Il secondo aereo pilotato da Porro si porta vicino a quello di Balbo facendo dei segni per fargli deviare la rotta, ma Balbo, colpito molte volte dalla contraerea italiana, continua il suo volo e si schianta al suolo dove brucia per l’intera  notte con i suoi 7000 litri di benzina. Il trimotore di Balbo, secondo la descrizione di Porro, è stato colpito nel serbatoio da cartucce incendiarie, accusando la contraerea Italiana “guidata in quei giorni da graduati tedeschi” di avere volutamente colpito l’S.79 per uccidere Italo Balbo.

Gli storici Italiani e Stranieri al 90% convergono sull’ipotesi che Italo Balbo sia stato volutamente assassinato.

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