UMBERTO NOBILE

UMBERTO NOBILE

Umberto Nobile (Lauro, 21 gennaio 1885 – Roma, 30 luglio 1978)

12 maggio 1926, ore 1,30 da bordo del dirigibile Norge:” Abbiamo raggiunto il Polo Nord in questo momento e abbiamo gettato le bandiere norvegese,americana e italiana. Firmato: Amundsen, Ellsworth, Nobile.”Questo dispaccio annunciava al mondo la conquista del cosiddetto punto immobile dell’universo, l’inaccessibile latitudine 90° Nord. Nel 1928 Nobile ritornò nelle zone polari con un altro dirigibile

anch’esso di sua progettazione: l’Italia, per proseguire le esplorazioni. Al terzo volo esplorativo, dopo 54 ore di navigazione difficile per le avverse condizioni meteo, alle 10,30 del 25 maggio l’Italia urtò violentemente contro i ghiacci. La cabina si spezzò. Il dirigibile, riprese quota e scomparve nella nebbia con a bordo 7 uomini; altri 9, tra cui Nobile, si ritrovarono miracolosamente vivi nell’immensità gelata del Polo.

La loro situazione era drammatica: Nobile con un braccio e una gamba rotti e varie ferite al capo, altri 5 uomini con ferite e arti spezzati, tre di loro invece incolumi. Tuttavia non si diedero per vinti: sparsi nei dintorni della tragedia, trovarono viveri e…una radio che il radiotelegrafista Biagi un’ora dopo la caduta, riuscì con mezzi di fortuna a far funzionare! I primi giorni furono i più tragici della loro lunga reclusione sui ghiacci che per Nobile durò 30 giorni e per gli altri 48 giorni. La sera del 30 maggio,dopo drammatiche discussioni, il gruppo dei naufraghi si divise: 3 di loro, certi che nessuno avrebbe raccolto gli SOS che Biagi inviava continuamente,vollero tentare di raggiungere Capo Nord a piedi. Invece 4 giorni dopo la loro partenza, un radioamatore russo captò l’SOS dei naufraghi. Iniziò allora una drammatica gara di solidarietà in cui perse la vita, tra gli altri,anche il famoso esploratore Amundsen. Per ben 3 volte i naufraghi videro chiaramente gli aerei dei loro soccorritori ma non furono avvistati. Il ghiaccio infatti si stendeva a perdita d’occhio con cumuli giganteschi e ombre lunghe dovute al sole obliquo. Infine un biplano dell’aeronautica svedese,pilotato da Lundborg riuscì ad atterrare e Nobile fu salvato Ci vollero altri 15 giorni prima che la nave rompighiaccio russa Krassin riuscisse a salvare i superstiti. Oltre al freddo, alla fame,alla prova psicologica della solitudine i naufraghi avevano sopportato una tempesta magnetica che per due giorni li privò anche del contatto radio. Al rientro in patria, Nobile fu degradato. Osteggiato dal governo fascista, che considerò la spedizione un grave insuccesso, Nobile lasciò l’Italia e si trasferì in America da dove rientrò solo nel 1945 a guerra finita.Riabilitato, riprese l’insegnamento all’Università di Napoli.

Morì a Roma nel 1978. Aveva 93 anni.

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