MURO DELLE VIGNE

MURO DELLE VIGNE

Arrivando dal “prato dei cento passi” al giardino segreto, si nota un antico cancelletto in ferro battuto. E’ piccolo e proprio le sue dimensioni fanno capire che immette in uno spazio intimo. Ma, prima di entrare, si percorra l’antico muro; a destra, cinque piante di vigna centenarie, le piante di rose Clair Matin, che fioriscono ripetutamente per tutta la stagione estiva con bei fiori del colore dell’alba, la rosa Coral Dawn che ripete nel nome il suo colore, la rosa “noisette” Marechal Niel che fiorisce con curiosi fiori penduli giallo pallido. Alla sinistra del cancello vi sono ancora quattro piante di vigna centenarie, la rosa bianca francese M.me Guillot, le rose Gloire de Dijon, M.me Caroline Testou di colore rosa  e la tea bianca del 1828 Aimée Vibert.

Nuda flagra
rovente
d’identità
si disfa
di simbolo la rosa,
annulla canto, musica, memoria,
erode immagine
e ogni altra cupidigia
della mente
umana e animale
su se, sulla sostanza
su ogni altro asservimento. E’.
o rosa ipsa,
o regina di se.
M. Luzi

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