MARYSE HILSZ

MARYSE HILSZ

1901-1946

Paracadutista e pilota dei record

Sergente nel trasporto aereo durante la II G. Mondiale

Marie-Antoinette Hilsz, conosciuta come Maryse Hilsz, si appassiona ben presto all’aviazione e dopo la guerra inizia a frequentare i campi di volo. Nel 1924 si iscrive alla scuola di paracadutismo della Società per lo sviluppo dell’aviazione e tra il 1925 e il 1929 esegue 112 lanci, guadagnando nel contempo il denaro necessario per frequentare la scuola di pilotaggio. Ottenuto il brevetto di pilota e compiuti i primi voli, il 12 novembre 1930 Hilsz decolla da sola da Parigi in direzione Saigon, nell’Indocina francese. 

Nel 1932 progetta un volo di andata e ritorno tra Francia e Madagascar, con il biplano Farman 291, denominato Joe II. Decolla da Le Bourget il 31 gennaio 1932 e arriva a Tananarive solo il 31 marzo a causa di un problema al motore. Il ritorno viene fatto in 29 giorni, dall’8 aprile al 7 maggio 1932. 

Ad agosto di quell’anno batte il record mondiale di altitudine femminile raggiungendo la quota di 9.791 metri. Per questa impresa viene insignita della Croce di Cavaliere della Legione d’Onore. Supera nuovamente il primato mondiale nel 1935 e nel 1936 raggiungendo i 14.310 metri.

Hilsz decide ancora una volta di partire per l’Oriente, percorrendo la tratta Parigi-Tokyo-Parigi con il suo Farman 291 Joe II: lascia Parigi il 1° aprile 1933, fa tappa ad Hanoi stabilendo un record di 5 giorni 20 ore e 13 minuti, e arriva a Tokyo il 16 aprile 1933. Il ritorno avviene dal 23 aprile al 14 maggio. L’aviatrice francese pianifica immediatamente un altro viaggio in Estremo Oriente a bordo del nuovo aereo Breguet 330 Joe III. Hilsz percorre il viaggio Parigi-Tokyo tra il 26 gennaio e il 6 febbraio 1934 e, una volta giunta nella capitale nipponica, riceve la Grande Medaglia d’Oro della Imperial Japanese Aviation Society per merito. Lasciato il Giappone il 20 marzo, stabilisce un nuovo record di Saigon-Parigi in 5 giorni e 10 ore. 

Il 31 agosto dello stesso anno, insieme ad altre sette donne dell’aria, partecipa alla prima Hélène Boucher Cup e arriva prima, coprendo Parigi-Cannes in 2 ore e 59 minuti a una velocità media di 277 km/h. 

Il 19 dicembre 1936 tenta di battere il record di velocità su base ma è vittima di un grave incidente e si salva solo grazie al paracadute in dotazione.

Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale è costretta a sospendere le gare. Nel 1940 è impiegata con il grado di sergente nel trasporto aereo per trasferire apparecchi di vario tipo dalle Officine Amiot al fronte e l’anno seguente entra a far parte della Resistenza francese. Nel 1946 perde la vita in un incidente aereo. 

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