MAX LONGHINI

MAX LONGHINI

ANTONIO MAX LONGHINI

1918-1944

Appassionato sia di sci che di volo, Antonio Longhini, soprannominato Max, consegue il brevetto di pilota civile e pochi mesi prima dell’entrata in guerra dell’Italia è ammesso all’Accademia Aeronautica. Nel 1941 consegue il brevetto di pilota militare e viene assegnato alla 370^ Squadriglia del 24° Gruppo Caccia schierata in Sardegna con cui partecipa agli scontri aeronavali nel Mediterraneo tra il 1941 e il 1942. Nel corso della battaglia di mezzo giugno (12-16 giugno 1942) la sua squadriglia effettua numerose missioni sia di scorta ai bombardieri e agli aerosiluranti sia di attacco alle navi nemiche che gli valgono una medaglia di bronzo al valore militare, mentre durante la battaglia di mezzo agosto (11-13 agosto 1942) ottiene una medaglia d’argento al valore militare. Trasferitosi alla 355^ Squadriglia, Longhini si distingue in numerosi combattimenti guadagnandosi il titolo di asso dopo cinque vittorie aeree. Tra il 1941 e il settembre 1943 opera in Sicilia, Calabria, Albania e per molto tempo in Sardegna. 

In seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, Longhini lascia il suo reparto e fa ritorno a casa, ad Asiago, provato dalle esperienze di guerra. In un primo momento non aderisce alla neocostituita Aeronautica Nazionale Repubblicana, ma dopo il bombardamento su Vicenza, avvenuto il giorno di Natale del 1943, decide di arruolarsi per difendere le città dell’Italia del nord dalle incursioni dei bombardieri alleati. Viene assegnato alla 2^ Squadriglia Diavoli Rossi del 2° Gruppo Caccia volando a bordo di un Messerschmitt Bf 109G a partire dal mese di giugno 1944. Dimostra il suo valore il 12 novembre 1944 quando salva molti colleghi contribuendo a mettere in fuga una formazione di caccia americani che aveva attaccato l’aeroporto di Villafranca, Verona, senza essere avvistata. Per questo suo gesto gli viene conferita la Croce di Ferro di II classe. L’ultimo volo ha luogo il 16 novembre 1944 quando la Squadriglia Diavoli Rossi parte per contrastare una formazione di bombardieri avversari nei cieli di Caorle, Venezia. Dopo aver abbattuto un bombardiere quadrimotore, Longhini viene colpito da due caccia che si erano posizionati dietro di lui senza essere visti. Il suo Messerschmitt Bf 109G precipita schiantandosi a Lutrano di Fontanelle, Treviso, probabilmente con il pilota esanime. Al suo attivo aveva otto vittorie, cinque conseguite nella Regia Aeronautica e tre nelle file dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana. 

Nei pressi del luogo dell’abbattimento è stato edificato un tempietto votivo ai lati del quale sono state poste due pale di aereo: una del Bf 109G di Longhini e una del B-17 Wichita Belle che aveva abbattuto, a simbolo del dramma dei giovani aviatori che, da una parte e dall’altra del fronte, si sono trovati a combattersi a causa della guerra. 

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